Sicurezza

  • 11 Dicembre 2023

Estintori

Tipologie, Classi di Fuoco e Consigli

Gli estintori sono dispositivi fondamentali per la sicurezza a bordo di un'imbarcazione. Oltre all'obbligo previsto dalla legge, la presenza di estintori è altamente raccomandata per garantire un rapido intervento in caso di incendio. Esistono diverse tipologie di estintori, ognuna progettata per affrontare specifiche situazioni di fuoco.

Tipologie di Estintori:

Estintori a Polvere: Questi estintori utilizzano polveri estinguenti di origine chimica per spegnere il fuoco per soffocamento, rimuovendo l'ossigeno necessario alla combustione.

Estintori a Schiuma: Questi estintori utilizzano prodotti schiumogeni, come soluzioni acquose con tensioattivi, per spegnere il fuoco sfruttando il potere raffreddante dell'acqua.

Estintori a Gas Inerti: Questa tipologia di estintori si basa sull'uso di gas inerti come l'anidride carbonica o l'azoto per soffocare il fuoco. Questi estintori sono particolarmente adatti per spegnere incendi su apparecchiature elettriche ed elettroniche, poiché non lasciano residui dannosi.

Classi di Fuoco:

I fuochi sono classificati in diverse categorie in base al tipo di combustibile coinvolto. Queste categorie aiutano a identificare quali estintori sono più adatti a spegnere un incendio specifico. Le classi di fuoco comuni includono:

Classe A: Fuochi causati da combustibili solidi come legno, gomma, tessili, carta, ad eccezione dei metalli.

Classe B: Fuochi causati da combustibili liquidi come idrocarburi, composti chimici, alcol, solventi, ecc.

Classe C: Fuochi causati da combustibili gassosi come metano, acetilene, idrogeno, ecc.

Esistono ulteriori classi di fuoco, come la Classe D (fuochi da metalli combustibili), la Classe E (fuochi da olii e grassi per la cottura) e la Classe F (fuochi da apparecchiature elettriche in tensione), ma queste sono meno comuni in ambiente nautico.

Potere Estinguente e Normativa:

Il potere estinguente di un estintore è espresso attraverso una classificazione che tiene conto sia delle proprietà del prodotto estinguento sia della quantità contenuta nell'estintore. Più alto è questo valore, maggiore sarà l'efficacia dell'estintore. La capacità estinguente dovrebbe essere chiaramente indicata sull'estintore, seguendo una nomenclatura che identifica la sua efficacia su diverse classi di fuoco.

Estintori per la Nautica - In Pratica:

La normativa specifica per la nautica da diporto stabilisce il tipo e la quantità di estintori obbligatori in base alla distanza di navigazione dalla costa e alla potenza dei motori dell'imbarcazione. In generale, la normativa richiede estintori con potenza di Classe 34 BC. È fondamentale assicurarsi che gli estintori a bordo soddisfino questi requisiti.

Consigli:

In aggiunta alla normativa, è consigliabile avere a bordo un estintore ad Anidride Carbonica (CO2), che, sebbene leggermente più costoso, è molto utile in caso di incendi che coinvolgono apparecchiature elettriche ed elettroniche. L'anidride carbonica non lascia residui dannosi e può preservare le attrezzature non danneggiate dalle fiamme.

In sintesi, una corretta selezione e manutenzione degli estintori è essenziale per la sicurezza a bordo di un'imbarcazione. Investire in estintori di qualità, che soddisfino i requisiti della normativa, è fondamentale per la protezione dell'equipaggio e dell'imbarcazione stessa.

normativa estintori

 

Giubbotti di Salvataggio e Aiuti al Galleggiamento

Tipologie, Normativa e Consigli per una Navigazione Sicura

In un contesto marino, la sicurezza personale è di primaria importanza, e i giubbotti di salvataggio e gli aiuti al galleggiamento sono elementi chiave per garantire un'esperienza acquatica sicura. La recente revisione della Normativa Europea, recepita dalla legge italiana, ha stabilito linee guida dettagliate riguardo a questi dispositivi, definendo requisiti tecnici, obbligatorietà e idoneità. Il marchio CE è il segno essenziale di conformità che attesta che tali dispositivi soddisfano gli standard di sicurezza stabiliti.

Definizione e Tipologie:

I giubbotti di salvataggio rappresentano un fondamentale strumento di protezione individuale progettato per garantire il galleggiamento di chi li indossa, persino in condizioni di acque agitate, fornendo al contempo la capacità di raddrizzarsi in caso di caduta in acqua. D'altra parte, gli aiuti al galleggiamento, pur avendo una funzione analoga, forniscono un galleggiamento più limitato e non dispongono della capacità di raddrizzamento. Tuttavia, è importante sottolineare che queste definizioni, sebbene forniscano una panoramica generale, devono essere sempre considerate alla luce dell'uso specifico e delle regolamentazioni vigenti.

Conformità alla Normativa Italiana:

Il rispetto della normativa è essenziale per garantire la sicurezza in mare. È quindi di fondamentale importanza assicurarsi che i giubbotti di salvataggio soddisfino i requisiti stabiliti dalla normativa ISO 12402. Di seguito, vengono elencate le principali classi di giubbotti e le relative applicazioni:

Classe 50 N (Newton) - ISO 12402-5: Questi giubbotti sono classificati come "aiuti al galleggiamento" e sono destinati a attività ricreative e sportive svolte in prossimità della costa, come canoa, kayak, moto d'acqua, windsurf e kitesurf.

Classe 100 N - ISO 12402-4: Questi sono considerati "giubbotti di salvataggio" e costituiscono il requisito minimo per natanti e imbarcazioni da diporto entro 6 miglia dalla costa.

Classe 150 N - ISO 12402-3: Questi giubbotti sono obbligatori per imbarcazioni da diporto autorizzate a navigare oltre le 6 miglia dalla costa.

Classe 275 N - ISO 12402-2: Questi giubbotti sono adatti a una vasta gamma di utilizzi.

All'interno di ciascuna classe, è importante selezionare la taglia adeguata in base al peso e alla corporatura dell'utente, garantendo così una protezione ottimale.


Modelli di Giubbotti:

Esistono diverse tipologie di giubbotti di salvataggio e aiuti al galleggiamento, ognuno con le sue caratteristiche specifiche. Questi dispositivi possono essere raggruppati principalmente in cinque categorie:

Giubbotti a Schiuma Espansa: Questi giubbotti sono i più comuni e utilizzano blocchi di materiale espanso a cellule chiuse per garantire la galleggiabilità. Sono leggeri e non assorbono acqua, il che li rende ideali per molte situazioni. Giubbotti a Stola: Questi modelli coprono il petto e la schiena, offrendo un'alternativa economica. Sono particolarmente adatti per attività sportive come moto d'acqua, windsurf e canoa.

Giubbotti a Corpetto: Questi giubbotti, privi di maniche, si indossano come un normale giubbotto, fornendo una protezione superiore, soprattutto in condizioni di mare agitato. Sono l'unica scelta consentita per attività sportive, e il collare aiuta a mantenere la testa sopra l'acqua.

Giubbotti Salvataggio Gonfiabili: Questi dispositivi non ostacolano i movimenti a bordo, sono pratici da stivare e sono ideali per le imbarcazioni a vela o per la navigazione in solitario. Possono essere modelli automatici (che si gonfiano automaticamente a contatto con l'acqua) o manuali (che richiedono un'attivazione intenzionale).

Giubbotti Salvataggio Autogonfiabili: Questi rappresentano l'ultima innovazione in termini di sicurezza acquatica. Possono essere attivati automaticamente o manualmente e sono progettati per essere riutilizzabili, consentendo la sostituzione di alcune parti specifiche.

Sistemi di Gonfiaggio:

I giubbotti autogonfiabili utilizzano un sistema di gonfiaggio che può essere attivato in due modi principali: automaticamente o manualmente. L'attivazione automatica avviene quando il dispositivo entra in contatto con l'acqua, mentre quella manuale richiede un'azione deliberata da parte dell'utente.

In conclusione, la scelta del giubbotto di salvataggio o dell'aiuto al galleggiamento ideale dipenderà dall'uso previsto, dalle preferenze personali e dalle esigenze specifiche. In ogni situazione in cui ci si trova in mare, la sicurezza dovrebbe essere una priorità assoluta. I giubbotti autogonfiabili rappresentano un'opzione moderna e pratica per garantire una massima protezione in caso di emergenza in acqua, contribuendo così a una navigazione sicura e senza preoccupazioni.


zattera

Vecchie Normative contro Nuovi Standard

Nel contesto della sicurezza marittima, le zattere di salvataggio sono componenti vitali, e l'evoluzione delle normative internazionali ha portato a significativi miglioramenti in questi dispositivi. In particolare, la zattera costiera rappresenta un notevole passo avanti rispetto all'ormai datato atollo autogonfiabile. L'Italia ha ratificato questa innovativa normativa in conformità con il Decreto del Comandante delle Capitanerie di Porto del marzo 2009.

Zattera Costiera vs. Atollo Autogonfiabile:

La nuova zattera costiera, progettata per la navigazione entro 12 miglia dalla costa, è concepita come un rifugio in cui i naufraghi possono trovare sicurezza durante condizioni metereologiche di intensità moderata. Questo rappresenta un significativo miglioramento rispetto all'atollo autogonfiabile più datato, che richiedeva ai naufraghi di restare in acqua aggrappati al galleggiante. La nuova zattera costiera offre invece la possibilità di ospitare un certo numero di persone al suo interno, garantendo un riparo sicuro e confortevole.

Caratteristiche della Zattera Costiera:

La zattera costiera segue da vicino le caratteristiche delle zattere oceaniche, ma con alcune semplificazioni. È un dispositivo aperto, privo di una copertura superiore a tensostruttura, con un fondo a singolo strato e un set ridotto di dotazioni. La zattera è inoltre corredata di una scaletta reversibile e di una maniglia interna che consente ai naufraghi di salire a bordo o di raddrizzare la zattera nel caso capovolga.

Pacchetto Dotazioni:

Il pacchetto delle dotazioni interne della zattera costiera è conforme alla normativa ISO 9650 e comprende:

  • Un gonfiatore

  • Un coltello galleggiante

  • Un fischietto

  • Un kit di riparazione

  • Una coppia di pagaie

  • Una sassola galleggiante

  • Una coppia di spugne

  • Una torcia elettrica stagna

  • Una razione di acqua da 0,25 litri per ogni persona Revisione delle Zattere di Salvataggio:

La revisione periodica delle zattere di salvataggio è essenziale per garantirne l'efficacia. Ecco come sono pianificate le revisioni:

Zattere oltre 12 miglia: Le zattere di salvataggio destinate all'uso oltre le 12 miglia devono essere revisionate ogni 2 anni, alternando revisioni ordinarie a revisioni straordinarie. La prima revisione avviene 2 anni dall'acquisto, la seconda (a 4 anni) è una revisione straordinaria, la terza (a 6 anni) è nuovamente ordinaria, e così via.

Zattere Costiere (entro 12 miglia): Le zattere di salvataggio utilizzate per la navigazione costiera devono essere revisionate in base al seguente calendario: la prima revisione avviene 3 anni dall'acquisto, mentre le successive revisioni si svolgono ogni 2 anni. Anche in questo caso, le revisioni ordinarie e straordinarie si alternano.

Rottamazione delle Zattere di Salvataggio:

La rottamazione delle zattere di salvataggio consente di sostituire una vecchia zattera con una nuova a prezzi vantaggiosi. Ecco quando può essere conveniente:

  • Se si possiede una zattera vecchio tipo DM 77 e si desidera passare a una nuova zattera ISO 9650.

  • Se la zattera esistente è danneggiata e non può essere riparata.

  • Se si vuole effettuare il passaggio da una zattera costiera a una per la navigazione oltre le 12 miglia.

  • Se la zattera attuale è troppo grande o troppo piccola e si desidera cambiarla.

  • Se si desidera aggiornarsi con le nuove zattere di salvataggio dotate di Grab Bag.

In breve, la zattera costiera rappresenta una significativa evoluzione rispetto alle vecchie normative e offre un miglioramento sostanziale in termini di sicurezza in mare, garantendo un rifugio affidabile e adeguato per chiunque si trovi in difficoltà durante la navigazione costiera.

In breve

  • Estintori a bordo di un'imbarcazione
  • Scelta dell'estintore.
  • Giubbotti di salvataggio aiuto al galleggiamento.
  • Zattera vs Atollo gonfiabile
  • Quale zattera comprare?
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